Dal 1890, il 1 maggio è sempre stata la giornata dedicata ai lavoratori, quest’anno però potrebbe diventare la nuova “festa dei contribuenti debitori”. Perché questo?
Se a breve non viene istituita una nuova proroga, ricordiamo che l’ultima sospensione è fino al 30 aprile, dal 1 maggio l’Agenzia delle Entrate dovrebbe ricominciare con l’emissione delle notifiche degli atti di recupero di tasse e contributi.
Si tratta di oltre 35 milioni di cartelle esattoriali che verrebbero notificate dal primo giorno feriale utile, ovvero dal 3 maggio. A partire proprio da questa data, chi ha già ricevuto la cartella dovrà saldare in un’unica soluzione entro il 31 maggio 2021. Chi non sarà in grado di saldare il debito, il Fisco tornerà ad effettuare i pignoramenti presso terzi (quinto dello stipendio, della pensione o di altre forme di indennità).
Da voci di corridoio, il Governo sarebbe propenso a valutare una ulteriore proroga delle notifiche delle cartelle, ma a frenare questa opzione sarebbe il costo esoso di un ulteriore rinvio. Infatti dalla relazione tecnica del decreto sostegni l’aver già posticipato dal 28 febbraio al 30 aprile, per l’Agenzia delle Entrate c’è stata una perdita di 510,4 milioni di euro. Una ulteriore proroga potrebbe far salire la somma a 800 milioni.