Nei giorni scorsi sono successi due episodi che fanno capire come la vita si stia complicando, in Cina, Paese affascinante, ma dalle mille sfaccettature in chiaroscuro, anche per i miliardari. Il primo episodio, è decisamente tragico perchè ha visto la morte del protagonista, il 39enne Lin Qi. Il nome di quest’uomo è abbastanza anonimo e sconosciuto, ma si trattava di un vero e proprio miliardario, con un patrimonio stimato in 6,8 miliardi di Yuan, pari ad un miliardo di Dollari, ed è stato il fondatore nel 2009, della casa di produzioni di videogiochi, Yoozoo, che ha lanciato sul mercato il famosissimo Game of Thrones, della quale era ancora il proprietario. Lin Qi sarebbe stato avvelenato, a Shangai, il giorno di Natale, per motivi ancora ignoti, da un suo dipendente, identificato, secondo la stampa cinese, in Xu Yao, che avrebbe versato del veleno nella tazza di tè che il magnate stava sorseggiando, evidentemente in sua compagnia. Aldilà della tragedia colpiscono le modalità dei fatti, che riportano alla mente, fatti recenti accaduti in altre parti del mondo, e con ben altri significati, e non possono quindi non aprire scenari inquietanti. Il secondo episodio, si riferisce invece, al ben più famoso Jack Ma, fondatore di Alibaba, il gigante cinese della vendita online, concorrente principale di Ebay, che è stato messo sotto inchiesta dal Governo di Pechino, ed al quale sarebbe stato intimato di non lasciare il Paese.

Le accuse a carico di Jack Ma, sarebbero inerenti presunti reati finanziari. Secondo alcuni analisti, tuttavia, i guai giudiziari del magnate sarebbero da ricercarsi in esternazioni da lui fatte ad ottobre contro il sistema bancario cinese, fortemente controllato dallo Stato, che quindi si sarebbe in tal modo “vendicato” con le inchieste, che hanno, immancabilmente fatto crollare il valore azionario delle società di proprietà di Jack Ma, che solo ieri l’altro hanno perso sul mercato di Hong Kong, l’8%, e da novembre sono in calo del 25%, con una perdita di circa 260 miliardi di Dollari. A queste due notizie, si aggiunge quella della condanna a quattro anni di reclusione della blogger Zhang Zhan, che aveva condotto un’inchiesta a Wuhan, sulla gestione governativa della pandemia e che rischia di morire, in quanto ha deciso di fare, dal giugno scorso, quando è stata arrestata, lo sciopero della fame, che l’ha portata a presentarsi all’udienza che l’ha vista poi condannata, su una sedia a rotelle. Le accuse contestate alla blogger, sono di aver causato, con la sua inchiesta “disordine sociale”. E rischiano di essere condannati a dure pene detentive, anche dodici ragazzi di Hong Kong, che volevano scappare verso Taiwan in motoscafo, l’agosto scorso, il processo, a carico dei quali, è appena iniziato, malgrado le proteste del Governo Usa, respinte al mittente da Pechino, che le considera ingerenze esterne negli affari cinesi. Insomma, la vita, in Cina sta diventando dura anche per i miliardari.

Luca Monti